ITALO ZANNIER sulle mie opere


"Sì! Credo che esista una fotografia al femminile, così come nella pittura e in tutto il resto.

Ma non sono uno psicologo dell’immagine e quindi non vado oltre questa generica, forse banale riflessione.
Dieci anni fa alcune amiche pubblicarono un volumetto sull’argomento, cercando le ragioni, ma soprattutto i segni della differenza con la fotografia al maschile. La storia della fotografia, d’altronde, è stupendamente connotata dalle donne-fotografe, alcune fondamentali, come Margareth Cameron e poi da Dora Maar o Laure Albin-Guillot, a Margareth Bourke-Withe o Diane Arbus, e cento altre. In Italia, da Wanda Wulz a Eva Barret a Chiara Samugheo, e Marialba Russo, Elisabetta Catalano e cento altre.
Tra queste, Iris Claudia Pezzali, che scopro soltanto ora, fotografa a Venezia.
I segni della fotografia godono, più di altri segni figurativi, di un’ambiguità che deriva dall’apparenza oggettiva del soggetto reale, che invece in immagine assume, sempre, anche nei casi più banali, una valenza metaforica, che è il significato stesso della fotografia, e non la riproduzione di qualche cosa.
Sembra inevitabile, anche dopo centosessantotto anni dall’invenzione dagherriana, ripetere che la fotografia non è il soggetto, ma la sua immagine, quella che il fotografo individua, sceglie, definisce e trattiene.
Ha osservato Barthes, che l’immagine “è ciò di cui noi non facciamo parte” e, quindi, forse è il “simulacro” di Epicuro, “che si stacca dalle cose e, conservando la sua posizione e la sua successione, si muove nell’aria fino a noi, consentendo la percezione dei sensi”.
Ma, “l’aderenza del simulacro all’oggetto da cui proviene – continua Epicuro quasi immaginando la fotografia, o perlomeno sognandola -, conferisce autenticità alla sensazione, che è sempre vera…”.
Una “verità” che è la forza sostanziale, ovviamente retorica, della fotografia.
La fotografia quindi come sogno, come immaginazione.
Ma la fotografia è un test proiettivo, nella cui immagine si infiltra inesorabilmente la personalità dell’autore, la sua intima lettura del mondo, secondo la sua cultura, anche fisiologica, che coinvolge totalmente l’individuo, nello spirito e nel corpo, quindi nello sguardo: al femminile o al maschile?
Le fotografie di Iris Claudia Pezzali sono delicate ma energiche nella grafia e nel chiaroscuro (femminili?) ; essenziali nella struttura geometrica estrapolata dal caos, quasi nell’anelito d’astrazione.
Linee verticali e orizzontali definite da un forte chiaroscuro; ombre e riflessi argentei, fissati come macchie; e sempre un’ansia (onirica, al femminile?) di pittorialismo, che raggiunge spesso esiti di emozionante suggestione visiva, metafore di paesaggio fiabesco, quello dell’immaginazione, senza la quale anche la fotografia sarebbe inutile. "

Italo Zannier, Venezia 2007


ITALO ZANNIER, Primo in Italia ad insegnare "storia della fotografia" ha insegnato allo IUAV e alla facoltà di Lettere dell’Università Cà Foscari sempre a Venezia, ha insegnato anche al Dams di Bologna e alla facoltà di Beni culturali di Ravenna e all’Università cattolica di Milano. È membro della “Sociètè europeènne d’histoire de la photographie”. Ha pubblicato più di 500 libri tra cataloghi e publicazioni storiche e scientifiche.Ha avuto la laurea honoris causa in Conservazione dei beni culturali dall'Università di Udine.Presidente dei comitati scientifici del Museo di storia della fotografia Alinari di Firenze e del Centro di ricerca e archiviazione della fotografia di Lestans, da lui fondato nel 1994. Curatore di decine di mostre fra le quali quella sul paesaggio mediterraneo organizzata a Siviglia in occasione dell’Expo 1992 e la sezione fotografica di Italian methamorphosis, la grande mostra dedicata all’arte italiana dal Guggenheim di New York nel 1994. Ha curato inoltre la sezione fotografia a varie edizioni a Biennale d'Arte di Venezia l'ultima nel 2011 e alla Biennale di Architettura di Venezia. Alla sua missione di divulgatore devono la fama molti grandi fotografi italiani contemporanei. (Dizionario di fotografia Editore: Rizzoli Pubblicazione: 2001. Già Presidente del Comitato Scientifico del MNAF Museo Nazionale Alinari della Fotografia

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